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Come creare generazioni di Leader

È tutta questione di leadership!

Tutti almeno una volta abbiamo visto il film IL GLADIATORE di R. SCOTT dove Russell Crowe interpreta il fedele generale delle legioni Felix, MASSIMO DECIMO MERIDIO, che una volta tradito si trova a combattere nell’arena insieme ad altri gladiatori.

Ci siamo emozionati ed esaltati davanti alle gesta di questo personaggio di fantasia ripreso da un romanzo ma ispirato a figure e storie simili esistite veramente e queste emozioni sono legate anche a frasi, momenti o scontri rimasti indelebili nella nostra mente.

Ricorderete tra le varie frasi, questa, prima della battaglia, che Massimo rivolge ai suoi soldati:

“A tre settimane da oggi io mieterò il mio raccolto, immaginate dove vorrete essere, perché così sarà. Serrate i ranghi, seguitemi.

Se vi ritroverete soli a cavalcare su verdi praterie con il sole sulla faccia, non preoccupatevi troppo, perché vi troverete nei campi Elisi e sarete già morti!

Tutta questa introduzione per dirvi che la cosa importante non è tanto il messaggio che viene detto, ma soprattutto da chi viene detto, ovvero dipende dall’influenza che si ha sulle persone alle quali si rivolge il messaggio. Questione di leadership! Dentro questa frase Vision e Mission rappresentano la leadership moderna.

Nella seconda parte della frase, Massimo Decimo Meridio mette in guardia i suoi soldati dell’eventualità che potrebbero morire tutti in battaglia massacrati dai barbari, e loro nonostante il messaggio alquanto infausto reagiscono esaltando Massimo e motivandosi per la battaglia.

Direte:”Si ma è un film!!!

Vero… ma vi assicuro che le cose non si discostano molto dalla realtà.

Se lo stesso messaggio fosse stato indirizzato senza enfasi da un’altra persona che non avesse la stessa leadership sui soldati, magari letto da una pergamena e non firmato, risulterebbe alle orecchie di chi lo riceve come un vademecum sul come andare a farsi massacrare dai barbari.

Come pensate che sarebbe l’umore e la motivazione della truppa?

Questo il potere della leadership, far leva sulle emozioni e condurre, indipendentemente dalla situazione, un team o delle persone a seguire una visione e una mission soprattutto quando la situazione si fa critica.

E non basta proclamarsi leader per avere questo potere.

Ora valutiamo la differenza di leadership che ricopriva inconsapevolmente Massimo Decimo Meridio e sempre nel film e il supponente COMMODO, figlio dell’imperatore MARCO AURELIO e quindi futuro imperatore di ROMA. 

In una scena arriva dopo la battaglia vinta in un bagno di sangue dalle truppe condotte da Massimo, con il suo bel cavallo bianco, senza un graffio, bello pettinato e sfila tra i soldati trafelati pretendendo che questi vedessero in lui il loro leader. 

Lo stesso, nel momento in cui tutta una folla urlante si schiera contro di lui chiedendo la grazia di Massimo Decimo Meridio, in quel momento si nota quella leadership inconsapevole del gladiatore contro l’assenza di leader di Commodo che deve piegarsi al volere del popolo.

Commodo davanti ai soldati e al suo popolo non aveva CREDIBILITA’ cosa che invece Massimo  aveva da vendere. La credibilità gli era conferita dal fatto che Massimo faceva le cose che diceva, e questa caratteristica indicava ai suoi soldati chi era e come si comportava. 

Massimo ha vissuto la battaglia combattendo insieme ai suoi soldati e non ha mai promesso loro cose che non avrebbe potuto mantenere, anche quando la realtà era poco gradevole. Non ha mai promesso ai suoi soldati che sarebbero andati a fare una gita fuori porta, lacrime e sudore (come disse parecchi anni dopo un altro grande leader dal nome Winston Churchill) , fornendo ai loro occhi un senso di coerenza e di fiducia incondizionata nei suoi confronti. 

Il pensiero di Massimo era coerente con le sue parole, le sue abitudini agli occhi dei soldati descrivevano il suo carattere. Ovviamente la cosa valeva anche per Commodo, le sue abitudini fatte di capricci ed eccessi, manifestate lontano dai campi di battaglia tra le mura dei palazzi di ROMA, la sua incoerenza ed arroganza che i soldati percepivano nel modo di atteggiarsi facevano del futuro imperatore una figura poco credibile in quel contesto.

Massimo nella sua fierezza è sempre stato umile e consapevole, anche nelle situazioni più avverse ha dimostrato di capire lo stato delle cose ed è rimasto se stesso.

Gli uomini cercavano in lui una figura che li guidasse e non che li comandasse, e lui dimostrava ai loro occhi consapevolezza, mantenendo gli obiettivi chiari, una visione chiara comandata dalla sua filosofia di uomo giusto, e mostrando coraggio.

Una consapevolezza che manca a Commodo, che ha un solo obiettivo e neanche tanto chiaro, ovvero diventare imperatore a costo di uccidere suo padre. Non ha alcuna visione condivisa se non quella di comandare e in quanto a coraggio, diciamo che agli occhi di un soldato c’è bisogno di ben altro.

Massimo è autorevole in quello che fa, sa come si affrontano le battaglie e questo inevitabilmente ispira gli uomini; molto spesso chiede consiglio ai suoi soldati più fedeli ed è in grado di delegare, osare ma soprattutto motivare le persone senza manipolare.

Certo, anche la vita di Commodo non è stata semplice, ha un innamoramento incestuoso con la sorella non corrisposto, ha un padre che non lo considera al suo pari e preferisce a lui di gran lunga il fedele Massimo, ma queste peripezie non lo rendono di sicuro autorevole nei confronti dei soldati; non ha mai visto un campo di battaglia ed ama destreggiarsi con le armi ingaggiando duelli con soldati compiacenti che lo fanno sempre vincere. Non delega mai, anzi non si fida di nessuno, osa solo se ha le spalle coperte dai suoi soldati e tiene a bada chi gli sta intorno impartendo ordini assurdi ed imponendo il suo status creando malumori e rotture.

Massimo quindi è il leader eletto dai suoi soldati, l’unico in grado di motivarli verso un obiettivo.  

Consapevole, Competente, Ambizioso, Coraggioso ed Empatico è in grado con le sue gesta di ispirare i suoi soldati e chi gli sta intorno, riuscendo in seguito ad ispirare anche i gladiatori che combattono con lui nell’arena fino ad arrivare ad ispirare tutto il popolo di Roma.

Questo è MASSIMO DECIMO MERIDIO, e questa è leadership!

Fortunatamente oggi nessuno di voi deve condurre una guarnigione a farsi massacrare da dei barbari o dei gladiatori ad affrontare le belve feroci; ma qualunque sia la vostra Mission, i principi che vi condurranno ad avere l’influenza necessaria su chi vi trovate a guidare sono gli stessi di Massimo Decimo Meridio: Consapevolezza e Credibilità.

Questa signori è la magia dell’influenza, è tutta questione di leadership!

 

 Roberto Bani – Mental Coach

 

 

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